Sudorazione ascellare: le ultime ricerche spiegano come risolverla

Se non vi iscrivete in palestra perché vi vergognate a puzzare di sudore, oppure avete paura a stare tra la folla quando la temperatura è leggermenta altina perché la vostra camicia comincia immediatamente a chiazzarsi, niente paura, la scienza vi viene in soccorso. Molte ricerche ultimamente si stanno concentrando proprio sulla sudorazione ascellare e sul tentativo di limitarla. Ovviamente qui non ci stiamo riferendo né ai casi patologici (per esempio chi soffre di iperidrosi), né a chi vuol bloccare definitivamente il sudore. Bloccarlo infatti fa male perché si tratta di un meccanismo di autodifesa del corpo e diventerebbe nocivo mettere “un tappo” alle ascelle.

Due ricerche che combattono la puzza, non il sudore

Le ricerche che vi riportiamo di seguito riguardano piuttosto la sudorazione maleodorante o quella eccessiva che invece è possibile limitare. La prima scoperta, effettuata presso la Society for General Microbiology, ha stabilito che non è il sudore a puzzare, ma i batteri che si trovano sotto l’ascella che interagiscono con il sudore, si nutrono di esso, e producono il cattivo olezzo. Dunque non bisogna combattere il sudore, ma i batteri delle ascelle. Più specificatamente, il loro nome è Staphylococcus hominis, un gruppo di batteri che si alimentano delle proteine che si trovano nell’arco ascellare e producono un odore pungente, simile allo zolfo.

Per poterlo combattere, i ricercatori hanno indicato come armi migliori i deodoranti antitraspiranti che, secondo la loro teoria, dovrebbero essere rimodulati con i tioalcoli in modo da prevenire i cattivi odori sin dalla fonte, anziché mascherarli.

Più sudi, più profumi

Il secondo studio invece, realizzato presso il Queen’s University’s Ionic Liquid Laboratories Research Center di Belfast, in Irlanda del Nord, ha ideato una strategia esattamente inversa: realizzare una specie di profumo che normalmente è inodore quando viene applicato sull’ascella, ma quando il sudore viene prodotto, i suoi composti interagiscono con la chimica del sudore e produce un profumo gradevole anziché quello cattivo tipico del sudore. La conseguenza è che più si suda e maggiore buon profumo viene prodotto.

Con questa strategia, dicono i ricercatori, vengono superati tutti i tentativi, spesso dannosi, di bloccare il sudore. La sudorazione, come detto in precedenza, è un meccanismo di autodifesa del corpo che serve per abbassare la temperatura. Se infatti si utilizzano alcuni deodoranti moderni che rilasciano particelle che “tappano” i pori ascellari, si crea un meccanismo di violenza verso il proprio corpo. Invece, con il loro “deodorante”, la sudorazione è la benvenuta.

Non sappiamo se davvero queste strategie funzioneranno o entreranno prima o poi sul mercato. Noi comunque ce lo auguriamo anche perché così, se il problema non è il nostro, potremo andare in palestra senza la consapevolezza di stare entrando in una stanza puzzolente con persone che risultano sgradevoli; se invece siamo noi a soffrire di sudorazione maleodorante, potremo risolverla definitivamente e poter tenere finalmente il braccio alzato nell’autobus e nella metropolitana, agganciandoci ai sostegni e senza il timore di creare il vuoto intorno a noi a causa dell’olezzo che fuoriesce dal nostro braccio.

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